STARE VICINI O STARE LONTANI?
di Pietro Baroni
“Se le tue foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non sei abbastanza vicino”.
Così disse con una sua celeberrima frase Robert Capa. Un maestro della fotografia.
Ecco. Devo dire che quando ho iniziato a fotografare a 15 anni sono cresciuto con questa massima in testa. E per anni e anni mi sono sforzato di seguirla.
Niente di più sbagliato!
Col tempo ho capito che questo diktat mi ha fatto crescere troppo lentamente come fotografo che cercava la propria via estetica, il proprio modo di fotografare.
Per troppo tempo ho escluso il “contesto” dalle mie fotografie, che in questo modo perdevano mordente.
Lungi da me criticare una pietra miliare della fotografia come Robert Capa, ma credo che la sua frase non vada bene per tutti i tipi di fotografia e per tutti i fotografi.
Essere sempre e costantemente “vicini” al soggetto (o ai soggetti) significa precludersi a volte il contorno che racconta il luogo in cui ci troviamo.
Negli anni ho imparato ad allontanarmi sempre più per raccontare, secondo me, meglio.
Ovviamente se parliamo di un progetto ampio sarebbe bene alternare paesaggi, ritratti stretti, foto macro, ritratti ambientati…
Proprio come il cinema fa quando si tratta di girare un film.
Quello che secondo me è giusto fare è mischiare il vicino con il lontano, rendersi conto di cosa si vuole e come si vuole raccontare qualcosa “prima” di scattare. In modo che l’estetica scelta segua la nostra idea creativa decisa a priori.
Vogliamo concentrarci sulla pelle delle persone ritratte? Allora sì, scattiamo avvicinandoci molto al soggetto.
Vogliamo far capire dove ci troviamo? Allora allontaniamoci un po’.
Vogliamo raccontare la confusione di una massa? Allora allontaniamoci ancora di più.
Vogliamo raccontare la solitudine? Niente di meglio che una persona ritratta da lontano con intorno il nulla.
Ognuno deve poter sperimentare cercando la propria estetica, senza massime che ne precludano la crescita e la fantasia.
I grandi maestri della fotografia danno sempre buoni consigli ma sono legati al loro modo di fotografare. È giusto ascoltarli, guardarli e studiarli. Cercando di carpirne i segreti.
Ma è giusto soprattutto ascoltarne molti, e diversi. Così che ognuno poi possa seguire quelli che più di tutti si avvicinano alla propria sensibilità.
© Pietro Baroni