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INTO THE WILD BY LEICA

di Stefano Zarpellon

Una volta ancora ho l’occasione di provare la Leica SL e il suo zoom 24-90 mm e in questa occasione si va tra le montagne, unico e splendido scenario l’altopiano dell’Alpe di Siusi parte occidentale delle Dolomiti, territorio che ancora si può dire mantenuto integro e incontaminato dalle comunità locali, tanto che per arrivare sull’altipiano si devono lasciare i propri mezzi privati a valle e risalire con la cabinovia e poi spostarsi sull’altipiano a piedi o con i mezzi messi a disposizione dalle strutture alberghiere.

Torniamo alla prova. La Leica SL l’avevo già testata qualche settimana prima in un altro contesto più cittadino e ne avevo apprezzato le doti fotografiche oramai già ampiamente descritte e confermate da numerosi professionisti noti che pongono di diritto questa macchina fotografica tra le top di gamma professionale.

Questa volta però più di tutto mi interessava testare le doti in termini di ripresa video.

Fin da subito di Leica SL mi hanno sorpreso le specifiche tecniche per il video e fra tutti, l’alto frame rate raggiungibile, ben 120fps, e il 4k a 30fps reale cinematografico, entrambi registrabili internamente su scheda SD.

Inoltre, le innumerevoli risoluzioni e frame rate, un’uscita Video full HDMI 1.4 a 10bit 4.2.2., (8 bit sulla maggior parte delle DSRL con funzioni video), e la possibilità di riprendere i video direttamente sul fantastico e super inciso mirino con “picking” per il fuoco manuale e “zebra” per le alte luci, hanno confermato la mia ammirazione.

Altre caratteristiche di rilievo per le riprese video sono: il doppio slot SD per una maggiore autonomia di ripresa e poi, cosa non da poco dal momento che Leica Sl è una fotocamera mirrorless, la possibilità di montare una serie infinita di ottiche, prime fra tutte le insuperabili Leica M e Leica R, e per chi ha palato fine e budget disponibile, le Leica C Summilux e Summicron (dove C sta per Cine) con adattatore PL mount.

Per questa prova di due giorni trascorsi tra le montagne mi sono portato una LEICA SL equipaggiata con il LEICA VARIO-ELMARIT-SL 24–90 mm f/2.8–4 ASPH, schede veloci SD, un cavalletto leggero ma stabile in carbonio e una testa video.

Già durante la precedente prova mi ero reso conto della straordinaria qualità su tutte le focali di questo zoom, in particolare nei controluce con diaframma tutto aperto. Tutto è molto ben controllato e il contrasto e il colore sono quelli tipici delle ottiche Leica. Anche con il sole puntato diretto sulla lente, abbinato a movimenti di macchina, il flare compare ma diventa subito ”magico“ e cinematografico.

Non mi ero reso conto di quanto fosse importante e ben progettato il sistema di stabilizzazione di questa ottica, che per il video, ha una grossa importanza, soprattutto quando si usa la macchina a mano, montata su spallaccio o rig. Nelle situazioni di movimento lo stabilizzatore ottico dà il massimo e interviene limitando i sobbalzi e stabilizzando l’immagine anche e quando si opera sulle focali lunghe, dove l’angolo di campo è più stretto e i movimenti si amplificano. Era già stato sufficiente scattare foto con tempi relativamente lunghi per rendersi conto dell’importanza dello stabilizzatore ottico per ottenere immagini prive di micro-mosso e durante le riprese video si è confermato di grande aiuto e ottimo livello.

Durante le riprese video, come detto in precedenza, non avevo con me né lo spallaccio né il rig né il followfocus, e ho operato per la maggior parte a mano libera. L’ergonomia, il grip della Leica SL, e dimensioni dell’ottica danno un grosso contributo a stabilizzarti. Il grande oculare e il nitidissimo mirino elettronico ti permettono di girare agevolmente anche in giornate di pieno sole dove il display, seppur di alta qualità, diventa molto difficile da leggere a causa dei riflessi. Il mirino aiuta molto anche nella situazione opposta infatti anche con pochissima luce si riesce a distinguere particolari non visibili ad occhio nudo attivando velocemente la funzione d’ingrandimento dell’inquadratura del 80%.

L’autofocus, se usato nel modo giusto, è un aiuto valido veloce e preciso e la funzione di touch screen che ho utilizzato per passare da una zona di fuoco a un’altra velocemente. Ma, si sa, che per il video per avere il massimo controllo della zona di fuoco si opera nella maggior parte dei casi in fuoco manuale.

Per questo motivo mi sarebbe piaciuto poter usare sulla SL le mitiche lenti manuali LEICA serie M, R o Cine. Visto che il motore dell’autofocus non ha un fine corsa risulta essere un po’ pigro o impreciso nella risposta soprattutto quando si agisce manualmente sulla ghiera di messa a fuoco. Questo avviene nei casi in cui si passa velocemente da piani ravvicinati all’infinito. Diciamo che, con un po’ di pratica, si riesce ad usare anche questo zoom in fuoco manuale in modo soddisfacente.

Stefano Zarpellon

“Into the Wild by Leica”

Guarda il video

L’armonia della natura.

L’altipiano è sovrastato e circondato da imponenti montagne che non sono incombenti e danno la sensazione di proteggere i grandi prati sottostanti, che sono perfettamente coltivati a pascolo in armonia con tutto il resto del paesaggio. I pochi edifici presenti, rigorosamente in legno in stile alpino, sono disposti come se un pittore li avesse posizionati in una tela in modo naturale ed armonico. Le foreste, per la maggior parte composte da imponenti Larici e Abeti, sono scure e emanano profumi di resine e muschio. Si trovano alle pendici delle montagne e sono il frutto di migliaia di anni  di conservazione e rispetto. La sensazione che si prova guardando questi paesaggi è di gran pace armonia e serenità, ci si immerge in una natura viva che si muove sui suoi tempi e ritmi dettati dal sole e dalla luna, dalle stagioni dai lenti cicli e cambiamenti perpetui.

Questi scenari mi hanno dato lo spunto per girare un breve clip, un condensato che cerca di racchiudere tutte queste sensazioni provate in questi due giorni. Un monolite di ghiaccio, creato dall’opera dell’uomo con l’aiuto della natura, diventa il protagonista di questa storia. Parte del materiale è stato girato in slowmotion per enfatizzare ancor di più questa sensazione di sospensione del tempo.

Vi auguro una buona visione e alla prossima.

© Stefano Zarpellon

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